Attrice di grande esperienza teatrale, Barbara Chichiarelli è diventata celebre grazie al suo primo ruolo televisivo in Suburra, serie tv ospitata sulla piattaforma Netflix, dentro la quale ha vestito i panni di Livia Adami, sorella di Alessandro Borghi, una criminale di potere e di fulminea intelligenza.
Di grande presenza scenica e con una voce inconfondibilmente roca, è un'interprete che lavora con estrema serietà sui suoi personaggi, contribuendo all'arte drammatica italiana con un'innovativa atipicità.
Distinta e ricercata, fortemente ironica, si erge dall'alto della sua formazione teatrale portando davanti alla cinepresa, così come sul palcoscenico, l'ineffabile, anche lì dove il film acquista i confini di un racconto provinciale e romanesco. Anzi, è proprio nei titoli più caratterizzati, che l'indecifrabilità dei suoi personaggi emerge con basaltica sicurezza.
Premio Ubu nel 2016
Nata a Roma, nel 1985, dopo essersi diplomata al liceo classico "Terenzio Mamiani", si mantiene lavorando come cameriera, scegliendo poi di iscriversi, a 25 anni, a La Sapienza. Ma a tre esami dalla laurea in Arti e scienze dello Spettacolo, lascia tutto per frequentare l'Accademia Silvio D'Amico, dove si diploma con lo spettacolo "I giorni del buio", diretta da Gabriele Lavia.
Comincerà così una lunghissima gavetta teatrale, che si irrobustirà diventando una strutturatissima carriera sul palcoscenico. Il Living Theatre, Albert Camus, le regie di Paolo Alessandri, nonché i suoi stessi testi ("L'allestimento del 2009) portati sulle scene, saranno alcuni degli elementi che le permetteranno di vincere il Premio UBU come nuova attrice under 35 del 2016. Un premio che ha diviso con tutti gli interpreti di "Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia".
Il successo con Suburra - La serie
Dopo alcuni cortometraggi, viene scelta per entrare nel cast di Suburra - La serie, all'interno della quale rimane dal 2017 al 2019, pur continuando a dividersi tra set e palco. Arriva all'improvviso, ma meritatamente, la sua notorietà internazionale che porterà altre fortunate scritture televisive: La Compagnia del Cigno (2019-2021), diretta da Ivan Cotroneo; 1994 accanto a Stefano Accorsi; e Il silenzio dell'acqua (2020).
Candidata ai David di Donatello
L'esordio cinematografico avviene con Un'avventura di Marco Danieli, poi seguito da La dea fortuna di Ferzan Özpetek, entrambi del 2019, ma è con il ruolo di Dalila in Favolacce che viene candidata come miglior attrice non protagonista ai David di Donatello del 2020, premio che purtroppo non otterrà perché le verrà preferita Matilda De Angelis in L'incredibile storia dell'Isola delle Rose.
L'anno nuovo, nonostante la pandemia, la vedrà comunque attivissima con Calcinculo di Chiara Bellosi e con ben due fiction Maschile singolare (2021) e Blackout Love (2021).
Tra le ultime interpretazioni troviamo le serie Bang Bang Baby, Corpo libero e The Good Mothers.