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Hong Chau

Hong Chau. Data di nascita 25 giugno 1979 Hong Chau ha oggi 45 anni ed è del segno zodiacale Cancro.

Un'oculata scelta di ruoli

A cura di Fabio Secchi Frau

Attrice cinematografica, Hong Chau è diventata celebre dopo aver ottenuto una nomination ai Golden Globe come miglior attrice non protagonista nel film del 2017 Downsizing - Vivere alla grande di Alexander Payne, dove era una dissidente vietnamita con una protesi alla gamba.
Ma siamo ancora lontani da quel trio di ruoli straordinari che hanno rivelato il talento sconfinato di questa attrice asiatica, peraltro contesa anche dal piccolo schermo (sono note le sue apparizioni in Homecoming di Amazon nel 2018 e quella in Watchmen della HBO l'anno successivo). Parti così diverse tra loro che difficilmente sembrano portate in scena dalla stessa interprete. Per esempio, in The Whale di Darren Aronofsky, è la migliore amica e infermiera del professore affetto da obesità, interpretato da Brendan Fraser. Nella sua veste di visitatrice più abituale e risoluta badante, la Chau lo spinge disperatamente e senza sentimentalismi a stare meglio e a prendersi cura di se stesso. Tutt'altro genere di personaggio rispetto a quello in Showing Up di Kelly Reichardt, dove è l'oziosa padrona di casa e collega artista dello scultrice di ceramiche, impersonata da Michelle Williams. Tra invidia e dolcezze, ritrae una compagna regolare della protagonista, mentre molto più dark è il suo ruolo di maître nella commedia nera sull'haute cuisine The Menu di Mark Mylod, cui vengono riservate battute deliziosamente graffianti e minacciose, come quando all'orecchio di Arturo Castro sussurra "Mangerai meno di quanto desideri e più di quanto meriti".
Tutte performances in completa armonia con il resto dell'ensamble, che variano per aspetto e modalità di approccio e che hanno momenti culminanti tali da abbagliare lo spettatore.
Per sua stessa ammissione, il personaggio alla quale si sente più legata e rappresentata è quello in Showing Up perché, come lei, la sua Jo è un'artista che, pur non essendo in competizione con nessuno, percepisce intorno a sé la sensazione di essere comunque all'interno di una gara. Un po' come le succede quando sta in compagnia di altri attori hollywoodiani, dove avverte sempre questo forte senso di disagio rispetto ai risultati ottenuti nella sua vita.
Ma da quando ha iniziato, la Chau ha tracciato un percorso unico, a volte misterioso, scegliendo deliberatamente parti diverse tra loro, che le offrissero l'opportunità di cambiare forma ogni volta, rinunciando a una soluzione di continuità, che le avrebbe invece assicurato una sicura carriera da caratterista.
Mark Mylod dichiarava di averla scelta perché, per molto tempo, Hong Chau è stata un attraente enigma per lui. Profondamente sorpreso dalla sua fenomenale interpretazione in Downsizing, sentiva di poterle offrire un ruolo di spicco, seppur incredibilmente difficile da portare in scena, all'interno suo film. Così, nonostante il suo ruolo in The Menu fosse stato scritto per una giunonica donna scandinava, decise di affidarglielo, convinto che avrebbe fatto del suo meglio con un personaggio così sottilmente abbozzato.
Una criptica multidimensionalità che è la chiave di comprensione di questo camaleontico volto cinematografico, premiata con una candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista proprio per The Whale; ruolo accettato perché, leggendo la sceneggiatura, voleva penetrare all'interno di quella che era la mentalità di Aronofsky e il suo tentativo di realizzare qualcosa di unico. E Aronofsky, dopo una sua audizione autoregistrata con riluttanza, nel bel mezzo della pandemia e poco dopo essere diventata madre, aveva capito che la Chau era l'unica in grado di dargli qualcosa di diverso in ogni inquadratura. E aveva ragione. Usando la propria incertezza per scavare nel proprio processo recitativo e creativo, immaginando, quasi sognando, il suo personaggio, Hong Chau è stata in grado di fornire un lampante esempio d'arte drammatica superlativa.

L'infanzia in povertà
Nata nel 1979 in un campo profughi della Thailandia, da genitori vietnamiti, Hong Chau cresce coi suoi due fratelli, trasferendosi poi a New Orleans, in Louisiana, grazie all'intervento di una chiesa cattolica vietnamita, che aveva predisposto per loro la possibilità di vivere in alloggi governativi e di utilizzare programmi di mensa sovvenzionati dallo Stato. Un'infanzia estremamente povera, lo dirà lei stessa durante le interviste, passata a notare le differenze tra ciò che le famiglie dei suoi coetanei facevano e ciò che lei non poteva fare.
Dopo aver frequentato la Eleanor McMain Secondary School e la Benjamin Franklin High School, si iscrive alla Louisiana School for Math, Science and Arts di Natchitoches, sempre in Louisiana, mentre i suoi genitori svolgevano i lavori più umili per garantire a lei e ai suoi fratelli il college. La Chau venne scelta dalla Boston University, in Massachusetts, dove aveva inizialmente seguito dei corsi di scrittura creativa, cambiando poi la specializzazione in studi cinematografici, quando i suoi genitori le chiesero di studiare qualcosa di più "pratico". Scelse quindi la recitazione per sfidare la propria introversione e cominciò a mettersi in gioco nei cortometraggi diretti da alcuni studenti. I risultati furono così sorprendenti che il corpo docente e i suoi compagni le consigliarono vivamente di proseguire il suo percorso d'attrice.
Una volta laureata, trova lavoro alla PBS nel settore dei documentari, pagandosi lezioni di improvvisazione teatrale, all'interno delle quali viene notata da un regista televisivo che la incoraggiò fortemente a trasferirsi a Los Angeles per cercare maggiori opportunità di lavoro.

La gavetta televisiva
Seppur non particolarmente convinta, fa il grande salto. Trova un appartamento in affitto a Los Angeles e comincia a cercare parti che siano adatte a lei.
L'anno dei suo debutto è il 2006 con il telefilm Finding my America, cui seguiranno altre apparizioni in vari telefilm (How I met your mother, NCIS - Unità anticrimine, $#*! My Dad Says, CSI - Scena del crimine e Buona fortuna Charlie), fino a un ruolo di rilievo nella serie televisiva Treme (2010-2013), ambientata proprio nella sua New Orleans.

Nessun nuovo ruolo per due anni
Il suo primo ruolo sul grande schermo è invece nel giallo comico Vizio di forma, diretta nientemeno che da Paul Thomas Anderson. Purtroppo, nei due anni successivi alla realizzazione del film, non è stata in grado di superare altre audizioni. Come conseguenza, ha messo seriamente in dubbio il suo destino lavorativo e soprattutto la sua volontà di continuare la carriera d'attrice. Uscirà da questa immobilità professionale dopo aver partecipato alla commedia off-Broadway "John" e dopo aver ottenuto un ruolo secondario nella prima stagione di Big Little Lies - Piccole grandi bugie.

La candidatura ai Golden Globe
Ma è stato con Downsizing che è stata ripagata delle lunghe attese e delle tante incertezze, trovando una conferma sulla sua scelta professionale. La critica si accorge finalmente di lei, che viene definita eccezionale, tanto da mettere in ombra perfino il premio Oscar Christoph Waltz, e viene candidata a numerosi premi (fra i quali il Golden Globe), ottenendo importanti riconoscimenti.

La scelta oculata delle parti
Dopo il ridimensionamento dell'Academy del 2018, Hong Chau entra tra i 928 nuovi membri, il che le permette di conoscere un maggior numero di produttori, registi, sceneggiatori e colleghi che le proporranno nuove opportunità lavorative. Curiosamente, non cerca e non accetta ruoli da protagonista in telefilm per i quali si prospettino più stagioni; preferisce essere una guest star da un unico episodio oppure ricoprire una parte unicamente per una stagione all'interno di una miniserie. È convinta di poter dare il suo meglio solo in un tempo catodico molto limitato. Per questo motivo, accetta il doppiaggio di Pickles Alenty in BoJack Horseman, lasciando poi il personaggio a Julia Chan nelle successive stagioni, e prende parte a Homecoming, nelle vesti della segretaria aziendale Audrey Temple.

La candidatura all'Oscar
Arrivano anche i suoi primi ruoli da protagonista al cinema, come quelli in Driveways (accettato perché grande fan dei lavori di Andrew Ahn) e in American Woman, entrambi del 2019. Torna poi sul piccolo schermo come la miliardaria Lady Trieu in Watchmen. Una performance definita memorabile dalla critica televisiva e che spingerà i produttori della serie Homecoming a corteggiarla per una seconda stagione, facendole un'offerta così allettante da non poter essere rifiutata. Trascorso tutto il 2020 reclusa nella sua casa, a causa della pandemia da COVID-19, darà alla luce la sua primogenita e poi tornerà sul set, accettando i già citati ruoli in The Whale, Showing Up e in The Menu. Sarà il primo titolo a darle la sua prima candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista.

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