Il mitico Urban Dictionary lo ha trasformato in una definizione. Alla voce Tom Holland si legge infatti: "a fucking hot british actor who plays Spider-Man with a killer American accent".
E mentre l'Uomo Ragno sembra avergli definitivamente portato fortuna, la rete firma petizioni su petizioni per imporlo come nuovo James Bond al posto di Daniel Craig. Ma Holland, quasi allontanandosi da quel modello di assoluta mascolinità britannica, si lancia invece in una lip sync battle (all'interno del programma omonimo condotto da LL Cool J e Christine Teigen) in giarrettiera, body e tacchi alti, al suono di "Umbrella" di Rihanna.
E in un provocante ancheggiare sotto una terribile parrucca nera, ecco che il pubblico si dimentica completamente che il ragazzo che ha davanti agli occhi è anche l'astro nascente del Marvel Cinematic Universe: l'ultimo Spider-Man di quartiere che sta appeso ai grattacieli di New York per proteggere i più deboli.
Entrato nella grande famiglia Marvel per la prima volta grazie a Captain America: Civil War, riprende il ruolo non solo nella saga Avengers, ma anche nel reboot dedicato proprio al giovane Peter Parker, andando a lavorare accanto ad attori del calibro di Robert Downey Jr., Michael Keaton, Jon Favreau, Donald Glover, Logan Marshall-Green, ma soprattutto Jake Gyllenhaal, con il quale stringerà un rapporto di profondissima amicizia.
E dire che non era nemmeno convinto di essere stato scelto per il ruolo. Dopo l'ultimo provino, con alle spalle un casting che è durato ben sette mesi, non aveva ricevuto alcuna risposta da parte della Marvel che però, a un certo punto e tramite il suo ufficio stampa, pubblicò un articolo nel quale annunciava che proprio lui avrebbe vestito i nuovi panni del supereroe. Pur sospettando che si trattasse di un attacco hacker (anche a causa dei precedenti della Sony e visto che nessuno della casa di produzione lo aveva contattato), festeggiò la notizia, appresa come ogni altro fan del MCU.
Scartato ai provini
Il rischio che però potesse non essere stato scelto esisteva eccome! Se una sua precedente audizione non fosse stata così disastrosa, forse Holland avrebbe dovuto dire di no alla parte! Lo stesso attore ha rivelato di essere stato scartato dalla Disney per il ruolo di Finn in Star Wars: Il risveglio della Forza.
Perché fu così disastrosa? Perché Holland dovette recitare il copione accanto a un'addetta del cast che fingeva di essere un robot, producendo suoni come "Bleep, bloop bloop, bleep bloop". Cosa che non riusciva a farlo smettere di ridere e, non prendendo sul serio il ruolo, gli venne preferito John Boyega.
Ma un'altra delusione arrivò non molto tempo tempo, quando fu molto vicino al ruolo da protagonista nel poliziesco November Criminals. Con la speranza che quel film sarebbe stato il suo trampolino di lancio verso una carriera da giovane adulto, si vide soffiare la parte da Ansel Elgort. Poco male. Si consolò con il ruolo principale in Cherry, diretto nuovamente dai fratelli Russo.
Gli inizi a teatro con Billy Elliot
Nato a Londra da una fotografa e dallo scrittore comico Dominic Holland, Tom Holland cresce assieme ai suoi fratelli minori: i gemelli Harry e Sam e il più piccolo Patrick. Studente presso una scuola privata cattolica, viene bullizzato dai compagni perché prendeva lezioni di danza. Iscrittosi al Wimbledon College, viene scelto prima per il ruolo di Michael e poi per quello da protagonista in "Billy Elliot the Musical".
I primi film
Nel 2011, ha una prima esperienza di doppiaggio: è Sho nel lungometraggio animato dello Studio Ghibli Arrietty. Poi debutta l'anno successivo nel film The Impossible (2012) di J.A. Bayona, accanto a Naomi Watts e Ewan McGregor. Dopo aver recitato con Saoirse Ronan in Come vivo ora e con Tom Hardy in Locke, appare nella miniserie di quattro episodi della BBC Wolf Hall, nel ruolo di Gregory Cromwell, figlio dello storico politico inglese Thomas Cromwell. Sarà poi Thomas Nickerson in Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick, diretto da Ron Howard.
Il successo con Spider-Man
È il 2015, quando Holland ottiene il ruolo dell'adolescente Peter Parker in Captain America: Civil War, che poi riprenderà in Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame e in una serie di film dedicati esclusivamente al supereroe mascherato (Spider-Man Homecoming e Spider-Man: Far From Home).
Mentre la critica americana è piacevolmente colpita dall'attore, quella europea storce il naso. Sebbene reciti con naturalezza, il problema principale sembra infatti risiedere in una scrittura che trasforma un tormentato giovane eroe, sulla soglia della maturità, in un bambolotto dalla psicologia fin troppo spicciola. Un effervescente Spider-Man per Millennials, al quale non interessano le responsabilità che derivano dai superpoteri, ma solo divertirsi con estrema leggerezza. Il pubblico, però, lo adora.
Altri film
Intanto, fra un tanto atteso titolo della Marvel e l'altro, recita con Joel Kinnaman in Il volto della verità e con Charlie Hunnam nell'avventuroso Civiltà perduta, diretto da James Gray. Seguiranno il ruolo di un monaco in Terre selvagge, con Richard Armitage e Jon Bernthal, e il biopic Edison - L'uomo che illuminò il mondo, nella parte del segretario dell'inventore Thomas A. Edison.
Sarà ancora doppiaggio con Spie Sotto Copertura, Dolittle e Onward - Oltre la magia, per poi approdare al thriller psicologico con il mediocre Le strade del male, allo sci-fi con Chaos Walking e al dramma con Cherry - Innocenza perduta.