È cresciuta in Sudafrica durante l'Apartheid sognando di diventare una cantante come Miriam Makeba, Stevie Wonder, Aretha Franklin o Nina Simone che hanno ispirato il suo percorso artistico. È nella musica che Lira (all'anagrafe Lerato Molapo) trova la sua scappatoia dalle brutture del razzismo.

I primi album
Inizia a esibirsi giovanissima finché nel 2000 non viene scoperta dal musicista e produttore Arthur Mafokate che la mette sotto contratto e pubblica nel 2003 l'album di debutto "All My Love". Il successo è talmente grande che la canzone che dà il titolo al disco scala rapidamente la classifica scalzando dalla vetta la hit di Beyonce "Dangerously in Love". Tre anni più tardi esce l'opera seconda - "Feel Good" - per la Sony Music Africa e piovono nuovi riconoscimenti, tra i quali il premio dei South African Music Awards.

Il grande successo
Lo stesso accade per il terzo disco, "Soul in Mind", con il quale rompe tutti i record vincendo ben quattro premi nel 2008, e il titolo di "Donna dell'anno" dall'edizione sudafricana della rivista Glamour. In occasione del suo primo concerto al Carnival City Casino nel 2009, viene realizzato il dvd "Live in Concert: A Celebration". Due settimane dopo l'esibizione Lira convola a nozze con il produttore di musica Robin Kohl di cui prende il cognome. L'estate successiva viene chiamata a partecipare al concerto di apertura dei Mondiali di calcio (tra gli ospiti figurano Alicia Keys, Shakira, K'Naan e John Legend) dove interpreta "Pata Pata" di Miriam Makeba, e poco dopo a cantare al compleanno dell'ex presidente sudafricano Nelson Mandela al quale dedica "(Something Inside) So Strong" accompagnata dai Soweto Spiritual Singers.

Il cinema
Un anno più tardi, dopo aver dato alle stampe il suo quarto album, "Return to Love", la cantante fa il suo debutto cinematografico come co-protagonista del film di Antonio Falduto Il console italiano al fianco di Giuliana De Sio. Attualmente Lira Kohl è considerata la più importante artista femminile contemporanea in Sudafrica.