Bellissima attrice inglese di notevole fama e bravura, molto presente nelle produzioni televisive, ma meno al cinema. In lei si ritrovano le caratteristiche della storica e reale omonima (la terza moglie di Enrico VIII): morigeratezza ed educazione. Apprezzata nei suoi ritratti di antenate di molte donne emancipate e tormentate, in crisi con il loro tempo e in lotta contro le loro contraddizioni, Jane Seymour è principalmente il Dr. Mike Quinn, la prima dottoressa del Far West nel serial televisivo La Signora del West.
Figlia di un ostetrico inglese e di una casalinga tedesca, a soli 17 anni decide di cambiare il suo nome perché troppo lungo (per sua stessa ammissione Frankenberg suonava un po' come Frankenstein), sognando di diventare una ballerina classica. Comincia a studiare danza molto giovane e a 13 anni debutta come ballerina professionista al London Festival Ballet. Lo stesso anno, entra nell'Arts Educationl Trust dove studia anche musica e teatro. Dopo il diploma, si inserisce nella compagnia russa di Kirov Ballet, ma sfortunatamente un litigio con il direttore artistico mette fine alla sua carriera di ballerina classica.
Appese le scarpette rosse al muro, volendo seguire le sue attitudini, la Seymour lavora nei musical e si trasferisce negli Stati Uniti dove comincia la sua carriera di attrice. Il suo film di debutto è Oh, What a Lovely War (1969) di Richard Attenborough in cui fa una piccola parte. E, dopo aver lavorato a teatro e alla radio, viene diretta ancora una volta da Attenborough in Young Winston (1972) dove sarà il primo amore di Winston Chirchill, Pamela Powden. Importantissimo nella sua carriera è l'incontro con il figlio del regista inglese, Michael, suo primo marito. Sposatisi nel 1971 divorzieranno poi due anni più tardi. Michael sarà il primo di 4 mariti che nella vita sentimentale della Seymour si alterneranno: fra il 1977-1978 sposa e divorzia da Geoffrey Planer, poi dal 1981 al 1992 sarà la moglie di David Flynn e la madre dei suoi figli (Katherine e Sean) ed infine è la compagna di James Kearch, attore e regista, sposato nel 1993 e dal quale ha avuto due gemelli.
Dopo molti progetti televisivi, che la riconfermano un'ottima attrice, eccola in una delle pellicole di James Bond, 007 - Vivi e lascia morire (1973) di Guy Hamilton. Da quel momento in poi Hollywood le offre diversi ruoli, ma Jane Seymour preferisce ritornare al teatro inglese e affrontare le eroine shakespeariane come Ophelia e Lady Macbeth o la Nora di Ibsen ("Casa di Bambola"). Le sue apparizioni cinematografiche, a differenza di quelle televisive, sono però mediocri, sia per la scelta del film, sia per il poco spessore dei suoi personaggi. Sinbad e l'Occhio della Tigre (1977) è un flop tremendo, mentre fiction come "Frankenstein: The True Story" (1973) o "The Story of David" (1976) hanno grandi ascolti e le portano le prime nominations agli Emmy Awards.
Partner di Christopher Reeve in Ovunque nel tempo (1980), un film che mischia il romanticismo al fantastico (forse una delle pellicole migliori sul suo curriculum), è però con il film tv "East of Eden" che vince il Golden Globe come miglior attrice. A Broadway accoglie critiche positive con il ruolo di Constanza Weber, moglie del prodigioso Mozart in "Amadeus" ed il suo talento si conferma con la vincita di un Emmy Award come miglior attrice non protagonista per aver interpretato Maria Callas in Onassis: l'uomo più ricco del mondo (1988).
Dal 1993 al 1998, come già precedentemente detto, Jane Seymour è semplicemente Michaela Quinn, dottoressa fra cowboys e pellerossa, nella serie La Signora del West. Il suo ruolo migliore, quello che la segnerà per sempre nella storia della televisione americana e non solo, per ben sei stagioni televisive.
Nel 2016 torna sul grande schermo nella parodia di Cinquanta sfumature di grigio, diretta da Mike Tiddes, Cinquanta sbavature di nero.
Dal suo impegno umano nella televisione a quello vero, basta veramente fare un passo in avanti: diventa ambasciatrice dell'Unicef ed è stata insignita del titolo di Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II.
Quando si parla di Jane Seymour, il pensiero corre inevitabilmente a questo personaggio: quello di una donna determinata e testarda nella realizzazione dei suoi sogni, che è un po' il ritratto delle donne di oggigiorno, alla ricerca disperata di un posto nel mondo - anche a costo di lottare contro lo stesso - e che ha saputo affascinare l'immaginario collettivo con una fiaba dal sapore polveroso ed arido tipico del vecchio West.
