Dalla corona e dallo scettro di Miss Italia ai preziosi gioielli rubati indossando l'iconica tuta nera di Eva Kant.
Se non fosse stato per un ripescaggio e la vittoria della fascia Miss Cinema, Miriam Leone forse non sarebbe mai diventata un'attrice, perché non avrebbe mai potuto vincere una borsa di studio per gli Actors Studio dalle mani di Anna Strasberg e, di conseguenza, non si sarebbe potuta imporre nelle commedie italiane, anche quelle più black come Metti la nonna in freezer, che l'ha vista protagonista assieme a Lucia Ocone e Fabio De Luigi.
Ma prima di quello c'è il debutto televisivo con Il ritmo della vita di Rossella Izzo e, parallelamente, quello sul grande schermo con Genitori & Figli - Agitare bene prima dell'uso. Da qui, inizia la lunga gavetta in entrambi i settori, che non solo la imporranno come una delle attrici italiane più belle davanti all'obiettivo di una cinepresa, ma che innegabilmente saranno una palestra ideale per affinare le doti recitative, portando alla luce un buon talento per l'arte drammatica.

Miss Italia nel 2008
La storia di Miriam Leone inizia quando sua madre, una studentessa liceale, si innamora del suo insegnante di Lettere. Da questa unione, nasce Miriam Leone il 14 aprile 1985. Cresciuta con il fratello minore ad Acireale, come il padre, si appassiona alla letteratura e difatti, dopo il diploma, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania, scegliendo come indirizzo Arte e Spettacolo. Ma non conclude il suo percorso di studi e decide invece di partecipare nel 2008 al concorso di bellezza italiano per antonomasia: Miss Italia. Viene eliminata alla prima serata, ma poi ripescata in seguito, arrivando addirittura a vincere il titolo principale e quello di Miss Cinema.

Le esperienze televisive
Come già scritto, sarà la borsa di studio legata proprio alla fascia di Miss Cinema a renderle possibile la carriera di attrice. Contemporaneamente, nel 2009, viene scelta per condurre in coppia con Arnaldo Colasanti "Unomattina estate" su Rai Uno, poi seguito da "Mattina in Famiglia" con Tiberio Timperi, che sarà suo partner anche nelle edizioni successive di entrambi i programmi.

La gavetta
L'anno seguente, debutta sul grande schermo con una piccola parte nel già citato Genitori & Figli - Agitare bene prima dell'uso di Giovanni Veronesi, grazie al quale comincia a prendere confidenza con il mezzo cinematografico. Continua la sua gavetta in televisione con il film tv Il ritmo della vita. Intanto, continua ad apparire in miniserie e fiction (Distretto di Polizia, Un passo dal cielo) e in altri programmi televisivi come "A & F - Ale e Franz Show", all'interno del quale è una spassosa spalla comica per il duo. Entrata nel cast della pellicola Fratelli unici con Raoul Bova, Carolina Crescentini e Luca Argentero e in quello di La scuola più bella del mondo con Rocco Papaleo, Christian De Sica, Angela Finocchiaro e Lello Arena, partecipa anche a I soliti idioti - Il film, ma trova il suo momento d'oro e la definitiva consacrazione come attrice quando viene scelta per il ruolo di un'aspirante soubrette nella serie tv targata Sky, ambientata nella Milano di Tangentopoli: 1992. Il personaggio di Veronica Castello, disposta a tutto pur di raggiungere la fama, segna la sua svolta nel dramma attraverso un ruolo amorale e ambizioso, che sarà poi riproposto in uno dei suoi sequel, 1994.
A questo punto, la Rai la richiama ma non fra le fila delle presentatrici: le offre il ruolo di una misteriosa contessa nella fiction La dama velata, ambientata nella Trento degli inizi del Novecento. Ispirandosi agli spettrali sceneggiati gotici, la Leone dà il suo meglio nell'interpretare una donna che mette in scena la sua finta morte per scoprire un importante segreto di famiglia.
Ancora più popolare sarà il suo lavoro nei panni dell'Ispettrice di Polizia dal passato burrascoso, Valeria Ferro, nella gelida miniserie Non uccidere. Senza trucco e coi capelli scuri, la Leone è perfetta in un thriller angosciante e d'atmosfera, restituendo al pubblico un complicato e tormentato ritratto femminile.
Tra il 2015 e il 2016, viene diretta da Pif nella commedia In guerra per amore, poi entra nel cast dell'imperfetta trasposizione che il Maestro Marco Bellocchio fa dell'omonimo romanzo di Massimo Gramellini "Fai bei sogni" e, infine, partecipa al remake italiano della pellicola canadese La grande seduzione, dal titolo Un paese quasi perfetto di Massimo Gaudioso.

Il primo ruolo da protagonista
Ritorna in tv interpretando la storica moglie di Nino Manfredi, Erminia, nella fiction In arte Nino, con Elio Germano, poi è la protagonista dell'opera prima di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi Metti la nonna in freezer, dove una giovane restauratrice precaria, che riesce a sopravvivere solo grazie alla pensione della nonna (Barbara Bouchet), si vede costretta a nasconderne il cadavere nel refrigeratore per poter ritirare il sussidio ancora per qualche mese. A questo film, si aggiungono le ottime performance in Il testimone invisibile e L'amore a domicilio, due buonissimi film del 2021.

La candidatura ai David di Donatello come miglior attrice
Sarà ancora cinema, questa volta diretta da Riccardo Milani nel remake italiano del francese Tutti in piedi di Franck Dubosc, Corro da te, accanto a Pierfrancesco Favino, incentrato su un uomo che, per fare colpo su una dinamica ragazza con paraplegia, si finge anch'egli un uomo con la stessa disabilità. Poi, sempre sullo stesso tema, interpreta una ragazza con un disturbo psicosociale in Marilyn ha gli occhi neri di Simone Godano. Incisivo anche il ruolo della mitica Eva Kant nel Diabolik dei Manetti Bros.. La Leone ha l'aspetto giusto per essere il fantastico personaggio creato dalle penne delle sorelle Giussani negli Anni Sessanta, tanto da guadagnarsi la sua prima candidatura ai David di Donatello come miglior attrice protagonista, che però andrà all'esordiente Swamy Rotolo perA Chiara.

Vita privata
Miriam Leone, dopo lunghe relazioni con il tastierista dei Subsonica Boosta e con il collega Matteo Martari, si sposa nel 2021 con il manager Paolo Carullo.