Attrice teatrale francese, Laure Calamy si è recentemente imposta anche al cinema, raggiungendo un discreto successo, grazie a una recitazione nervosa che le è molto utile anche nel registro comico.
Studi e il Molière alla miglior attrice
Nata a Orléans, nel 1975, Laure Calamy è la figlia di una psicologa e di un medico.
Fin da giovane si appassiona al teatro e, dopo le scuole d'obbligo, decide di trasferirsi a Parigi per studiare recitazione al Conservatoire national supérieur d'art dramatique.
Importante in questo periodo l'incontro con Olivier Py, che la dirige a teatro in ben tre opere "Au monde comme n'y étant pas", "Orlando ou l'impatience" e "Les Parisiens". Porterà sulle scene anche opere di Pierre Corneille, Jean Genet, Bertolt Brecht, dando ottime performance in "Un cappello di paglia di Firenze" di Eugène Marin Labiche, ma soprattutto nella commedia "Il gioco dell'amore e del caso" di Pierre de Marivaux, che le farà ottenere il Molière come miglior attrice.
Gli inizi nei mediometraggi
I primi rapporti con l'obiettivo di una cinepresa sono legati ai mediometraggi di Vincent Macaigne (Ce qu'il restera de nous, 2012), di Guillaume Brac (Un monde sans femmes, 2012) e di Cécile Ducrocq (La Contre-allée, 2014), per i quali riceve diversi premi nazionali, attirando l'attenzione dei critici.
Il successo con Chiami il mio agente!
Dopo molti ruoli di secondo piano al cinema (Innocenza selvaggia di Philippe Garrel, Un piano perfetto di Pascal Chaumeil, 11 donne a Parigi di Audrey Dana, Questo sentimento estivo di Mikhaël Hers), arriva l'occasione di interpretare il ruolo di Noémie nella serie televisiva Chiami il mio agente! (2015) la fa accedere alla notorietà.
Le parti offerte cominciano a farsi più nutrite da Tutti gli uomini di Victoria (2016) di Justine Triet a 50 primavere (2017) di Blandine Lenoir.
Il César come miglior attrice
Nominata al César come miglior attrice non protagonista per il film di Léa Mysius Ava del 2018, nello stesso anno partecipa, inarrestabile, anche a Le nostre battaglie di Guillaume Senez, Lady J di Emmanuel Mouret, Tutti i ricordi di Claire di Julie Bertuccelli, ai quali si aggiungono, negli anni successivi, Sibyl della Triet, Le dindon - Il tacchino di Jalil Lespert, Only the Animals - Storie di spiriti amanti di Dominik Moll e Le regine del campo di Mohamed Hamidi.
Grandissimo il successo di Io, lui, lei e l'asino di Caroline Vignal e che le vale il César come miglior attrice nel 2021. Poi recita in Sesso per amore di Cécile Ducrocq e Full Time - Al cento per cento di Éric Gravel, che viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nella pellicola, la Calamy recita il ruolo di una madre single che lavora come cameriera in un hotel parigino a cinque stelle, ma che si trova in enormi difficoltà di conciliazione con il suo ruolo familiare. Nel 2022, recita in Un vizio di famiglia di Sébastien Marnier.