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Weiwei Ai

Weiwei Ai. Data di nascita 28 agosto 1957 a Pechino (Cina). Weiwei Ai ha oggi 66 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

Scriverne il nome è faccenda semplice almeno quanto elencarne i talenti non lo è. Per chi conosce il Solzenicyn cinese solo grazie al video del 2012 in cui si cimenta in un Gangnam Style dissacrante agitando delle catene, la personalità ricca di sfaccettature di Ai Weiwei è destinata a riservare molte sorprese.
Pittore, architetto, artista concettuale, scrittore, fotografo e più in generale spirito libero (raramente come per lui la definizione si attaglia alla perfezione), in ogni campo in cui si cimenta Ai Weiwei sembra portare una ventata di irriverente genialità. Quella di chi non ha paura di misurarsi anche in maniera iconoclasta con la tradizione, giocando pericolosamente con i tabù, tanto quelli inviolabili della sua soffocante madrepatria quanto quelli nati da vetusti stereotipi occidentali. Sono nate così opere come I semi di girasole o Vasi colorati, divenute altrettanti simboli di un modo di essere e di contestare (la sua nazione o l'ignoranza diffusa), al pari del ruolo svolto dai barattoli di Warhol o dalle bandiere di Johns nella rispettiva epoca.
Nato nel 1957 a Pechino, Ai Weiwei è segnato da un destino anti-governativo sin dalla più tenera infanzia. Solo un anno dopo il padre Ai Qing, uno dei maggiori poeti cinesi del XX secolo, viene costretto per ragioni politiche ai lavori più umilianti nella remota regione dello Xinjiang. È qui che cresce il giovane Weiwei, facendo i conti ben presto con la repressione del regime di Pechino. Nel 1978 si iscrive all'Accademia di Cinema di Pechino e dopo tre anni si trasferisce a New York, dove vive fino al 1993. Sono gli anni in cui Ai Weiwei conosce di persona Allen Ginsberg e in letteratura i grandi maudits di altre epoche, come Rimbaud, Baudelaire o Whitman, innamorandosi dell'arte in tutte le sue forme e scoprendo una vocazione insopprimibile. Ritornato in Cina per assistere il padre, Weiwei ritrova uno scenario post-Tienanmen, in cui il barlume di un cambiamento è stato rapidamente soffocato da un governo che non concepisce una benché minima libertà individuale. I successi conseguiti con le sue installazioni rendono Ai Weiwei una star scomoda, con cui il governo cinese si trova a fare i conti: è lui nel 2008 a ideare, insieme a Herzog & de Meuron, lo Stadio Olimpico di Pechino, altrimenti detto "Nido d'uccello". Una costruzione innovativa e unica, almeno quanto quelle progettate per il Parco di Jinhua o la Tsai Residence. O quanto le sue opere celeberrime: I semi di girasole, ovvero cento milioni di semi di porcellana dipinti individualmente a mano e sparsi alla Tate Modern Turbine Hall di Londra, e Vasi Colorati, in cui vasi neolitici risalenti anche a 7000 anni fa sono stati immersi in secchi di pittura industriale. Divenuto ancor più conosciuto in Occidente grazie all'irriverente blog da lui curato, Ai Weiwei si scontra definitivamente con le autorità nel 2009, quando queste chiudono il blog: è il preludio all'arresto che avverrà nel 2011 e tratterrà Ai in carcere per 2 mesi. Ma la voce di Ai Weiwei - sia tramite Twitter o attraverso le sue opere - è ben lungi dall'essersi spenta, come dimostrano la raccolta di interviste di Hans Ulrich Obrist Ai Weiwei parla e il documentario di Alison Klayman Ai Weiwei: Never Sorry.
Nel 2017 presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il documentario sulle migrazioni umane Human Flow.

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Documentario, (Germania, USA - 2017), 140 min.
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