Giovanissima promessa del cinema francese, Samy Seghir nasce il 29 luglio 1994 in una famiglia di immigrati algerini trasferitisi ad Aubervilliers, banlieue situata alla periferia nord-est di Parigi. È la madre che dà il via alla precoce carriera di attore del figlio, rispondendo a un annuncio pubblicato sul giornale locale "Aubermensuel" nel 2005, quando Seghir ha appena undici anni. È così che partecipa alle audizioni per Michou d'Auber di Thomas Gilou, realizzato nel 2005 ma distribuito nel 2007. Al casting il piccolo Seghir viene notato dal produttore esecutivo del film, il celebre Luc Besson, e ottiene il ruolo del protagonista, al fianco di due veterani del calibro di Gérard Depardieu e Nathalie Baye. Ambientato nel 1960, con la guerra di Algeria in pieno svolgimento, il film racconta le disavventure di un bambino di nove anni, Messaoud, affidato dal padre a una coppia francese, formata da Gisèle e George. Quest'ultimo, reduce della guerra in Indocina, razzista, non conosce le origini del ragazzo, che sua moglie ha ribattezzato Michel. Dopo un ruolo nel cortometraggio Bonne nuit Malik (2006) di Bruno Danan, la carriera di questo precoce talento della recitazione è ormai lanciata.

Una carriera in ascesa
Nel 2006 il giovanissimo attore interpreta il fratello minore della protagonista di Harkis, telefilm che racconta la condizione dei veterani di guerra. L'anno successivo torna sul grande schermo per incarnare uno dei bambini protagonisti di Big City di Djamel Bensalah, western di ragazzi e per ragazzi, ambientato nel 1889 in una cittadina americana che si svuota di tutti gli adulti, chiamati alle armi per contrastare l'attacco degli indiani. I bambini rimasti in città si organizzano facendosi carico del lavoro dei genitori, mutuando da questi non solo abiti e professioni, ma anche pregiudizi razzisti ed errori. Nel 2009 Seghir torna a lavorare con Bensalah, questa volta nelle vesti di produttore, con un ruolo da protagonista nel film Neuilly sa mère! di Gabriel Julien-Laferrière, commedia sulle diseguaglianze sociali che racconta la storia di Sami Benboudaoud, quattordicenne che si trova improvvisamente catapultato dalla vita umile della banlieue a quella chic di un ricco quartiere residenziale. Nel 2011 ha un piccolo ruolo nella commedia poliziesca Beur sur la ville di Djamel Bensalah, satira che si prende gioco del razzismo della polizia francese e dell'ipocrisia del politicamente corretto nei confronti delle minoranze, storia di un giovane franco-algerino sfortunato, a cui viene affidato un caso complicato, quello di un serial killer che uccide giovani donne bionde nelle moschee. Sempre nel 2011 il giovane attore incarna il figlio del protagonista del polar Sleepless Night di Frederic Jardin, serrata narrazione della notte avventurosa di un poliziotto parigino che, avendo sottratto una partita di droga alla malavita, deve restituire il maltolto se vuole riavere il figlio preso in ostaggio, evitando al contempo di essere catturato da poliziotti veri e corrotti. Nel 2013 l'attore è il rivale del protagonista della commedia drammatica Les Petits Princes di Vianney Lebasque, incentrato sulla giovane promessa del calcio JB, prodigio sedicenne che si allena in un centro di formazione per piccoli talenti. Nello stesso anno Seghir recita al fianco di François Cluzet nella regata in barca a vela raccontata nel film In solitario di Christophe Offenstein, che narra l'impresa di un vedovo di 57 anni che prova a compiere da solo il giro del mondo in mare, ma deve fare i conti con alcune presenze inattese che si avvicendano a bordo della sua barca, mettendolo a confronto con quel mondo che la sua passione per la vela lo ha spinto a evitare.