Zeffirelli, Besson, Bourdon. Solo qualcuno dei nomi con cui Olivier Rabourdin ha avuto la fortuna di lavorare. Si è trattato di ruoli spesso marginali, ma non per questo poco significativi, alternandosi con disinvoltura tra generi diversi, in bilico tra commedia, thriller e storia (contemporanea e non).
L'esordio con Manoel de Oliveira e le prime apparizioni
Sin dai primi approcci nel mondo del cinema, si è distinto per esser stato scelto, sebbene in ruoli molto modesti, da cineasti di spicco. Il suo esordio è stato con Manoel de Oliveira in Le soulier de satin (1985), un dramma mistico di ambientazione storica della bellezza di 400 minuti, ispirato all'omonima pièce teatrale di Paul Claudel, che racconta il tormentato amore tra il capitano don Rodrigo e Donna Prouhèze, e in cui recita nel ruolo di un peccatore.
Lo troviamo poi nel cast di Amleto (1990) di Franco Zeffirelli, e in quello della commedia Riens du tout (1992), diretta da Cédric Klapisch.
Tra storia e fantascienza
Il 1999 è l'anno di due interessanti partecipazioni. La prima è nello spettacolaristico kolossal di Luc Besson, Giovanna d'Arco, ennesima trasposizione cinematografica dell'avventurosa vita della pulzella d'Orleans, in cui Rabourdin recita nei panni del duca Richemont. Poco dopo si ritrova nel cast de L'extra-terrestre, per la regia di Didier Bourdon. È la fantastica storia di Zerph, un alieno fuggito dal suo pianeta e rifugiatosi sulla Terra, dove s'innamora di Agathe. Ma gli danno la caccia due minacciosi androidi, Yeb e Xab: quest'ultimo, interpretato da Rabourdin, che si trova così a recitare in una storia sospesa tra fantascienza e melodramma.
L'interessante caso di Welcome
Negli anni successivi lo ritroviamo in diverse produzioni, ma meno interessanti. Possiamo citare la sua partecipazione, nel 2008, nell'action thriller Io vi troverò, diretto da Pierre Morel, su una sceneggiatura di Luc Besson, che ne è anche produttore. In questo film veste i panni di Jean-Claude Pitrel.
Ma degno di menzione è specialmente il caso di Welcome (2009), diretto da Philip Lioret, un attuale dramma sui temi dell'immigrazione e della diversità, in cui Rabourdin interpreta il ruolo del tenente di polizia Caratini.
Tra film di genere e ruoli d'impegno
Il 2010 è un anno interessante. Anzitutto è da segnalare la sua partecipazione in Love Crime, ancora un thriller, diretto da Alain Corneau, con Kristin Scott Thomas. È un'inquietante storia di fascino e seduzione al femminile, in cui interpreta il ruolo del giudice.
Ma è da ricordare soprattutto Uomini di Dio, diretto da Xavier Beauvois, ispirato alla tragica vicenda di sette monaci francesi che nel 1996 furono sequestrati e decapitati da un gruppo armato della Jihad.
Rabourdin recita nel ruolo di Christophe. Si tratta di un'interpretazione di spessore che rilegge, attraverso il filtro del cinema, una drammatica pagina di storia contemporanea, e che conferma la capacità dell'attore di misurarsi non solo in film commerciali, ma anche in parti veramente impegnate.