I primi passi di Dorothy Gish nel mondo dello spettacolo sono strettamente collegati a quelli di sua sorella Lillian e di sua madre Mary. Agli inizi del secolo, «the three Gish» giravano per gli stati del Middle West recitando popolari melodrammi come East Lynne, At duty's Call o Her First False Step. E se la giovane madre si riservava la parte di protagonista e Lillian quella della figlioletta, Dorothy era spesso vestita da maschietto con pantaloni alla zuava e un berrettaccio sulle ventitré.
Come le tre Gish, anche gli Smith, madre e tre figli, due femmine e un maschio, si arrabattavano sulle polverose strade di quelle estreme contrade; ma sarebbero approdati alla Biograph e cambiato il cognome in Pickford, sarebbero diventati attori di cinema. E fu proprio Mary Pickford a presentare a Griffith Miss Gish e le due figlie, le quali vennero scritturate come comparse a cinque. dollari al giorno.
Dorothy aveva tutt'altro carattere rispetto alla sorella, il cui volto liliale ben si prestava alle edificanti storie che Griffith prediligeva, Dorothy era completamente all'opposto: gli occhi blu, i capelli castani, un nasino a patatina ed una bocca a forma di bocciolo nascondevano una sorta di Gian Burrasca insofferente alla disciplina, una piccola e pestifera scavezzacollo, dotata di un naturale senso del comico, qualità rara in un'attrice ma che in quell'epoca avrebbe potuto esprimersi solo nelle comiche slapstick. Griffith non la teneva in gran conto: la manteneva sul libro-paga e di tanto in tanto le faceva interpretare qualche parte, ma solo perché teneva moltissimo a Lillian, e non solo per motivi professionali.
Cosicché in tutta la prima parte della carriera di Dorothy non si rilevano ruoli da ricordare; bisognerà attendere il 1915, quando John Emerson in Old Heidelberg le affiderà il ruolo di Kathe, la servetta della birreria di cui si innamora il Principe studente (un simpatico Wallace Reid) perché ci si accorga di quanto deliziosamente Dorothy sostenga la parte. Scritturata dalla Triangle-Fine Art dopo l'ampio consenso ottenuto con Old Heidelberg, Dorothy interpretò in due anni una dozzina di film, quasi nessuno di rilievo, ma tutti costruiti sul suo standard di attrice mobilissima, amante dell'azione e anche di qualche scena di azzardo. In Betty of Greystone crea col suo comportamento uno scandalo nel villaggio, in Atta Boy's Last Race si sostituisce al fantino, porta il cavallo Atta Boy alla vittoria e coi soldi del premio salva il padre dalla rovina, in The Little Yank riesce a salvare il fidanzato, ufficiale dei confederati, a prezzo di inenarrabili peripezie. Nel 1918, nella parte del «Little Disturber». In Hearts of the World, girato da Griffith in Europa, Dorothy ruba letteralmente la scena alla sorella Lillian, protagonista del film, la quale diventerà per una volta regista di Remodeling Her Husband (1920), al fine di mettere in evidenza le doti della sorella. Il film ebbe molto successo (costò 28.000 dollari e ne rese 150.000) e fu anche pronubo alle nozze di Dorothy con James Rennie, suo partner. Le sorelle Gish si riuniranno in Orphans of the Storm (1922) e Romola (1924) girato in Italia. Seguì una trasferta inglese, cinque film tra cui Nell Guyn (1926), forse la migliore interpretazione tra i suoi cento film, e Madame Pompadour (1927), probabilmente la peggiore. Negli anni Trenta e Quaranta, Dorothy abbandonò completamente il cinema per il teatro e poi la televisione. Morì in una clinica di Rapallo dove Lillian l'aveva ricoverata dopo una serie di malanni che ne avevano fiaccato il fisico e la mente.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.